è come un allenamento, è una vera
lotta. Il concetto è rubo tempo al tempo, alleno la mia fantasia e
scrivo quello che trovo nel punto di contatto tra il dentro e il
fuori dello spazio prove.
Caos è un esperimento
sull'improvvisazione resa povera da poteri d'altri mondi: nel vento
bassi di passi che vanno via. Strade che non portano da nessuna
parte. Però cammino. E cammino, vado lontano; all'orizzonte neanche
il fumo delle fabbriche ad illudermi. Speranza maledetta! che mi hai
presentato la pazzia. Davanti a me il volto di mia madre. Le racconto
dell'eroe che sono nel cercare la carriera, che non deve
preoccuparsi, ohi ma! sono preparato e coraggioso. In realtà, non
tiro avanti ed è galera e devo pure esse preso in giro da poteri
d'altri mondi. D'altri mondi perchè fanno leggi senza ascoltare i
bisogni del mio popolo italiano, diviso, ma comunque popolo.
e mi risponde così il sistema potente:
su quest'altare decido la mia sorte e come un gioco a carte
v'imbroglio quanto voglio. L'ignoranza e la vergogna in una mano.
Nell'altra un gabbiano, senza becco e senza volo. Il mio corpo è la
scommessa: un giorno cadrò su me stessa?
cosa aggiungere? lo spettacolo si
chiude. invece no!